Bastava una matita senza punta o, al limite, una bella pressione con l’unghia e in un attimo lo scenario di battaglia si accendeva di fantasia con i Trasferelli.
I Trasferelli erano degli adesivi con dei disegni che si applicavano sulla superficie di carta in maniera simile a una decalcomania, ma senza umidificare la parte adesiva, semplicemente calcando la superficie tramite la punta di una matita, o di un altro oggetto che permettesse di fare pressione. I disegni erano stampati con speciali inchiostri serigrafici su un foglio di plastica, l’altro lato era la superficie adesiva, protetta con un foglio di carta siliconata.
Usare i Trasferelli era facilissimo! Bastava rimuovere la carta siliconata, far aderire la superficie adesiva nella posizione desiderata su una superficie liscia , ricalcarla per bene con una matita, sollevare delicatamente il foglio di plastica e verificare il perfetto incollaggio.
I Trasferelli venivano venduti nelle edicole al prezzo di 100 lire in una confezione in busta costituita da uno scenario di cartoncino fatto ad album e da un foglio di disegni trasferibili (riproducenti personaggi, piante, armi, navi, aerei, animali, eccetera). Nella serie originale della Grinta i soggetti erano decine, ma era bello ricomperare anche quelli già fatti per creare sempre qualcosa di nuovo.
Gli album in cartoncino erano suddivisi in serie rappresentavano scenari specifici, in cui era possibile inserire i disegni dei Trasferelli in qualsiasi posizione (non solo personaggi e animali, ma anche oggetti come piante, aerei, armi, o vestiti) per dare vita a creazioni originali della propria fantasia.
Le serie più ricordate sono Grandi Battaglie (La battaglia del deserto, La battaglia di Lepanto, Napoleone ad Austerliz, La battaglia delle Midway); Fiabe (Cenerentola, Robin Hood, Biancaneve, Cappuccetto Rosso); Sport (Motocross, Gran Premio Formula Uno); Natura (Gli animali dell’Africa, Gli animali della fattoria); Avventure (Assalto alla diligenza, Tarzan).
Giocare con i Trasferelli associava al valore ludico e creativo di creare e disegnare le proprie avventure, anche il valore culturale di conoscere – attraverso il gioco – momenti storici e opere letterarie.
Naturalmente, per la loro praticità e simpatia d’uso, i Trasferelli tracimarono rapidamente dai loro scenari naturali su qualsiasi supporto fosse in grado di riceverli, in casa e fuori. Quindi si trasferellava sui quaderni, sui libri, sulle porte, sui banchi di scuola, sui giocattoli e anche su superficie non idonee (come la custodia in finta pelle della radiolina a transistor) dove però il Trasferello veniva sempre a pezzi.
A seguito grande successo dei trasferelli uscirono alcune imitazioni: il Transtoriello della Mondadori e i Trasferix della Dargaud.
Manrico1967
Mamma mia, che belli!!!! Quante volte ci ho giocato!!!!! Si compravano all’edicola. Io usavo quasi esclusivamente la serie delle grandi battaglie. Mi pare chenon li facciano più. Che tristezza!!!!!!!!!!!!
Ailinn71
Quante volte che ci ho giocato! E quante lire ho fatto spendere a mia madre …
Pensare che ci passavo giornate intere (dimenticandomi anche dei compiti).