Ecco gli orologi digitali degli anni ’70, molto meno precisi delle sveglie di allora ed altrettanto rumorosi facevano però molto fantascienza.
Verso il 1973 cominciarono ad arrivare in Italia, portati da turisti provenienti dal Giappone, i primissimi orologi futuristici: dotati di un circuito elettronico e di quadrante con LED rossi, erano molto imprecisi, consumavano un patrimonio di pile ed erano assolutamente illeggibili alla luce del sole. Ma facevano molto futuro. Uno dei più famosi fu il Pulsar, che allora ( era il 1975) costava lit. 300.000. Praticamente più di un Rolex. Questo nella foto sotto arrivò direttamente dal Giappone, ed è completamente placcato d’oro. Oltre all’ora indica AM o PM, e data con mese. Ancora funzionante ed ancora impreciso!
Una mano al crollo degli orologi LED venne data da quelli giapponesi, dotati di LCD o cristalli liquidi; questi erano meno costosi, più affidabili, più pratici come lettura e dotati di cronometro, sveglia, eccetera. Questo, credo, fu il primo modello della Seiko, e nel 1977 costò 230.000 lire, comunque un prezzo piuttosto elevato rispetto ad altri orologi di pregio.
STEFANO
madòòòòò che nostalgia. ce lo avevo questo e fu il mio secondo orologio regalo di uno zio sistemato bene. credo che se ne liberò presto e me lo regalò e il «BI-BIP» della sua sveglia insieme ai pulsantini durissimi mi tenne compagnia per molti anni fino alla sua morte. ora che lo vedo non sapete come mi dispiace averne gettato la carcassa. un pezzo di cuore.
superzar
gli orologi digitali sono freddi