Negli anni della nostra infanzia, all’uscita dei bar, delle drogherie o dei tabaccai, c’erano dei distributori automatici trasparenti, con dentro gomme da masticare rotonde piccole o grandi/grandissime, sorprese varie (un soldatino, una macchinetta, un pupazzetto, piccolissimo) e a volte bruscolini, noci, eccetera a seconda del posto del paese o dell’epoca.
Era un ottimo modo per buttare via i propri soldini, e provocava momenti di gioia suprema quando la sorpresa era una palla magica in gomma piena o un mazzo di cartine da gioco della Nannina di Bergamo.
Ci volevano 5 lire per le piccole e 10 per le sorprese o gomme grosse.
Se non ti davano le sorprese malgrado avessi messo i soldi o volevi cercare di farle cadere senza pagare, le si scuoteva tipo flipper fin quasi a staccarle dalla base – ballavano parecchio – e qualcuno pensava bene di portarsele via tutte intere smontandole.
Non so se la sera le rimettessero dentro, ma erano altri tempi.