Quando ero bambino, negli anni 60 e 70, non c’erano i social per le campagne politiche, ma tutto si faceva sulla strada, con grande spreco di mezzi, carta e decibel.
Negli anni ’60 e primi ’70 le elezioni politiche, a qualsiasi livello, erano accompagnate da campagne pubblicitarie stradali massicce ed invadenti.
Per la strade, infatti, circolavano auto e cammioncini addobbati da immagini e poster e fornite di grossi amplificatori con il compito di frastornare i cittadini con messaggi vocali ad altissimo volume, spesso con sottofondo di musica molto alta, distorta e fastidiosa.
Il motivo di questo attacco rimbambitorio alla popolazione era di spargere per le strade un’enorme quantità di volantini con programmi e santini dei candidati. Il risultato al quale eravamo esposti noi bambini era strade lerce e teste doloranti.
Poi, finalmente, si facevano le elezioni, vincevano sempre quelli e per un pò si stava tranquilli.
Il Partito comunista sviluppò una vera e propria passione per questo media stradale (come potete vedere dalle foto sotto) e lo utilizzò un po’ per tutte le loro iniziative, prima fra tutti la Festa dell’Unità, annunciats dal messaggio “Stasera festa dell’Unità. Partecipate e fate partecipare”.
Eccovi una bella serie di poster elettorali anni ’60 e ’70:
Mariano
Il Parroco aveva una discreta riserva di volantini DC sulla scrivania, bene in vista.