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Una ballata popolare siciliana narra di un delitto avvenuto nel ‘500: il 4 dicembre 1563 la baronessa di Carini, Donna Laura Lanza, moglie di Don Vincenzo La Grua – Talamanca, venne uccisa per motivi di onore dal padre, Don Cesare Lanza.
Partendo proprio dalla storia raccontata in questa ballata Daniele D’Anza e Lucio Mandarà inventano una nuova storia ambientata nella Sicilia del 1812 intitolata “L’amaro caso della baronessa di Carini” che diventa uno sceneggiato TV programmato in 4 puntate nel 1975 con grande successo.
Per noi bambini degli anni ’70 restano memorabili tre momenti:
- la sigla d’inizio “La ballata di Carini” (1975) che metteva inquietudine e paura quando la baronessa (Janet Agren) si accascia disegnando con la mano una striscia di sangue lungo un muro;
- le apparizioni per uccidere o rapire dei Beati Paoli, la misteriosa setta segreta che complotta alle spalle del barone;
- il tragico composit dei due amanti (è ovvio che ci sono due amanti!) che il 4 aprile, come evoca l’antica ballata, vengono assassinati e i loro corpi sono adagiati sul letto, nello stesso modo dei loro antenati tre secoli prima.
annisessanta
Erano le domeniche d’altri tempi.