La diffusione dei supporti stampabili in carta o plastica autodesiva dei primi anni 70 genera un nuovo oggetto di grande suggestione per noi bambini di quegli anni: l’adesivo pubblicitario.
Noi bambini ci passavamo la voce a scuola, ci segnalavamo i negozi che avevano adesivi delle marche da loro trattate e poi, al pomeriggio, preferibilmente in gruppo, ci si recavamo presso i negozi identificati a petulare un po’ di adesivi.
Tornati a casa con il bottino, qualcuno li incollava in cameretta (sulle ante degli armadi o direttamente sul muro), qualcuno li conservava a pacchi dentro scatole di cartone, e qualcun altro li scambiava con gli amici celo/manca, o se li giocava all’oratorio come le figurine.
Due immagini valgono più di mille parole, nella prima adesivi ‘moda’ nella seconda adesivi ‘motori’.
zanottina
Guardo questa foto e a distanza di 35 anni sento ancora l’ “odore” degli adesivi che raccoglievo andando di porta in porta in tutti i negozi di Forlì e che conservavo in uno scatolone … Ne comprai anche tantissimi dal fratello maggiore della mia “amica del cuore” per pochissime lire!
Jinni
Li ricordo benissimo anch’io…. ;-)) Anzi,rammento che avevo tappezzato l’anta laterale di un mobile della mia camera con adesivi di questo genere,che però poi non si toglievano più,neanche con l’alcool ,e mia madre si arrabbiò un sacco perchè-diceva-“avevo rovinato un mobile”..
stefbal
Questi adesivi erano pressocché appannaggio dei soli giovani degli anni 70.
Negli anni 60 invece (e destinati ai soli automobilisti) ebbero una grande diffusione gli adesivi “turistici” ricordo delle città italiane. Avevano forma rettangolare ed erano larghi poco più di 10-12 cm. La loro grafica era divisa in tre parti: al centro, in grande, il nome della città visitata e ai lati, all’interno di due riquadri a fondo scuro, in uno lo stemma araldico della regione e l’immagine di un monumento famoso o lo stemma del comune nell’altro.
C’era chi ne faceva collezione tappezzando il lunotto posteriore della propria vettura. Chissà, forse lo scopo era fare un po’ invidia mostrando il ricordo di viaggi esotici … a Montecatini o a Spoleto 🙂
gibi
grandi ancora ne ho di adesivi gelosamente conservati tipo i bolthon e cassidy, wrangler ecc
Andrea da Roma
Quello di riunirsi in tre-quattro persone e girare il quartiere andando di negozio in negozio (soprattutto quelli di abbigliamento), chiedendo se erano disponibili adesivi, per poi dividere il bottino al termine della questua, era una delle attività sociali più divertenti dei primi anni ’70. Quasi mai si usciva dal negozio a mani vuote: evidentemente gli adesivi rappresentavano una delle principali forme di marketing di quel periodo. Esemplari particolarmente ambiti erano quelli sagomati, come quello a foglia di fico dei jeans Pooh. Alcuni avevano anche un odore caratteristico. C’era chi li attaccava, ma io li conservavo in una scatola.
ric
Il mio Bravo, arancione e grigio era pieno… che fatica per trovarli!
zuma1965
bello il puzzle… io ricordo quelli della ‘bell bottom’ e di una fantomatica ‘merasol’ che non so a quale azienda faccia riferimento
silvia72
Pensate che la nostra maestra delle elementari ci premiava alle gare di tabelline proprio con degli adesivi …addirittura a scelta ! Ovviamente l’idea era geniale e in classe anche i meno volenterosi avevano imparato le tabelline !
Poi all’intervallo c’era lo scambio degli adesivi ……e quell’odore …..indimenticabile !