Nella colazione dei bambini degli anni ’70 i biscotti avevano un posto di primo piano, ed un consumo quotidiano.
Tra i preferiti c’erano i biscotti secchi “Oro Saiwa” – tutt’oggi in circolazione in innumerevoli versioni – allora solo nella versione oggi nominata ‘Classic’. Si trattava di biscotti di grande fama, presenti un po’ in tutte le famiglie e dedicato ad un uso continuativo per le colazioni e, talvolta, le cene.
I biscotti ‘Oro Saiwa’ avevano una grande particolarità, che ne definiva e condizionava l’uso e il consumo.
Da secchi, erano biscotti che secchi mostravano un notevole grado di durezza, spezzandosi con una frattura netta ed un suono secco e deciso. Non erano quindi per niente adatti per essere consumati asciutti, anzi, se mangiati a pezzi o schiacciati, appena messi in bocca agivano come segatura e asciugavano in pochi secondi tutta la saliva esistente.
Con questa incredibile capacità di assorbimento, a loro morte, quindi, era la tazzona di latte, dove cedevano la loro durezza e in pochi secondi d’ammollo si squagliavano in un dolce pastone marrone.
Spesso l’inzuppamento veniva portato all’estremo, riversando una grande quantità di Oro Saiwa nella tazza fino ad assorbire tutto il latte e creando una malta che veniva rimestata un po’, e poi mangiata a cucchiaiate.
Mariano
Sono tutt’ora la base della colazione del mio figlio maggiore e il biscotto di preferenza per il nostro te.
Locutus
Io ancora li mangio a colazione….
Manrico1967
Li ho usati tantissimo anche io. Da noi a Livorno, tali biscotti vengono denominati “Le Marie”. Non so spiegare il perchè di tale nome.