Negli anni settanta lo sviluppo e la diffusione delle prime cineprese amatoriali e dei proiettori di filmati porta in regalo a noi bambini delle versioni ‘giocattolo’ di queste tecnologie, come il cinevisore.
Diversamente dal View Master, che non era altro che un visore di piccole diapositive, il Cinevisore era piccolo televisore che fungeva da autentico visore di pellicole in caricatore (delle specie di cartucce con bobine ad anello, cioè a riproduzione continua, con pellicole in super8).
I modelli di Cinevisori più noti tra noi bambini erano:
- il Mupi V35: in realtà non era un cinevisore bensì un semplice visore, cioè un monocolo a manovella (con il vantaggio, però, di funzionare senza batterie).
- il Videomatic Gioca e il Telemax della IGC: erano dei piccoli proiettori chhe utilizzavano sempre filmini imbobinati su speciali cassette a ciclo continuo e li presentavano su un piccolo monitor che gli dava l’aspetto di piccoli televisori molto futuribili.
- il Cinevisor Mupi (dalla seconda metà del decennio dotato di un comando collegato a filo, il Telecontrol, che consentiva di fermare la visione su un fotogramma e di mandare avanti o indietro la riproduzione, e con funzioni sia di visore che di proiettore (come il Mupi cinevisor & projector, disponibile anche in versione sonora).
Le pellicole erano prevalentemente di cartoni animati – ovviamente mute o, nei modelli più evoluti, con una ingenua musichetta di accompagnamento – e le più richieste erano quelle dei personaggi Warner Bros. e le comiche di Stanlio ed Ollio.