Il primo film di Kung-Fu arrivato in Italia fu “Cinque dita di violenza” (1973) dalla grandguignolesca locandina con una mano che reggeva nel palmo due bulbi oculari sanguinanti. Seguirono I film di Bruce Lee: “Dalla Cina con furore”, “Il furore della Cina colpisce ancora”, “L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente”, “L’ultimo combattimento di Chen”.
Dopo il grande successo dei film di Bruce Lee e la sua morte (estate 1973) si seguirono centinaia di epigoni di questo genere, in numerose sottovarianti. Questi film erano girati ad Hong Kong con pochissimi soldi, pochi mezzi ma tanta fantasia (a volte anche troppa!) con attori dai nomi sconosciuti protagonisti di duelli e battaglie incredibili, con effetti ottici e visivi al limite del grossolano, eppure esercitavano su noi bambini un grande fascino.
Così all’uscita del cinema si provavano i colpi visti sullo schermo con i risultati che sappiamo ovvero, lividi, botte alle palle, calci incredibili al volo, grida di battaglia inventate lì per lì perché non si capiva quello che dicevano nel film.