Ma quanto borotalco abbiamo respirato noi bambini degli anni ’60 e ’70?
Questo era il leader di mercato in quegli anni: il borotalco Roberts. Esiste tuttora, ma negli anni’60 veniva venduto in questa bellissima scatola metallica, ricaricabile aprendola dal di sotto.
(immagine fornita da Giosta)
E che dire poi dei meravigliosi caroselli della serie ‘Corri’ del Borotalco Roberts in onda nei primo anni ’70? Assolutamente geniali per grafica, stile e contemporaneità, sono anche una bella fotografia dello stile di vita di quegli anni.
Eccoli qui sotto i tre soggetti:
Donna – La nostra impiegata è alle prese con una giornata snervante di lavoro. Mille cose da fare, corre da una parte all’altra dell’ufficio. Torna a casa sfinita ma un semplice bagno non basta. Ci vuole qualcosa di più: Borotalco. E il bagno diventa benessere.
Bambino – E’ finita la scuola e incomincia la grande cuccagna. Carletto vorrebbe giocare ma va in montagna con i genitori e si stanca. Per rilassarsi un bel bagno caldo non basta, ci vuole qualcosa in più: Borotalco! E il bagno diventa benessere.
Uomo – La giornata del signor Rossi è una corsa tra uno sportello e l’altro del comune per l’atto di nascita. Torna a casa stremato ma una semplice doccia non basta. Ci vuole qualcosa di più: Borotalco. E il bagno diventa benessere.
superzar
Borotalco puff puff è solo Roberts!
Aldo
Questa memoria del borotalco mi riporta alla mente la pratica del bagno, rigorosamente settimanale, della domenica mattina. Nella mia famiglia, giammai ci si lavava integralmente più spesso di una volta alla settimana. Oggi, dopo anni di condizionamento da film americani, in tanti si sentono “sporchi” se non fanno almeno una doccia al giorno. Per parte mia continuo a pensare che tanto lavarsi è eccessivo e che, al di là dell’igiene quotidiana più spiccia e “localizzata”, conviene ancora dilatare i tempi.
tidi95
questi baratoli di metallo esistono ancora! Io l’ho acquistato in Belgio al supermercato! 🙂