e della Famiglia Mezil. In pratica si trattò di tre serie pressoché indipendenti: nella prima Aladar trasforma una radio in un apparecchio per contattare il 30esimo secolo o giù di li (usava il cane come terra!). In questo modo riesce poi a parlare col nipote, un barbuto vecchietto di nome El Zi Trem, il quale per comprendere la lingua del nonno doveva indossare un apposito casco traduttore.
Spesso è Sandor (una specie di antesignano di Homer Simpson) che costringe lo svogliato Aladar a chiamare il pronipote per farsi spedire dal futuro qualche strano marchingegno (che giunge puntualmente frantumando la finestra della stanza di Aladar) col quale realizzare qualche suo improvvisato sogno o solo per godersi l’invidia del vicino di casa (inutile dire che la sua goffaggine finisce sempre per creare dei grossi casini).
Nella seconda serie il figlio, ormai maggiorenne, quando scende la notte chiude la porta della sua stanza-laboratorio degna di uno scienziato pazzo, e invece di suonare il violino come credono i suoi familiari se ne esce sul balcone, tira fuori dalla custodia del violino una astronave-razzo gonfiable, e se ne va a spasso per l’universo insieme al fedele cagnolino, incontrando mondi assurdi come il pianeta 2-D in cui gli abitanti vivono come dentro ad un fumetto.
La terza serie è una vera e propria saga a episodi in cui la famiglia parte per un tranquillo viaggio assieme al vicino di casa (Maris) e poi, in un continuo susseguirsi di equivoci e di imprevisti, si ritrova a fare praticamente il giro del mondo prima di riuscire a rimettere piede a casa. Produzione: Ungheria, Titolo originale : Mézga Family.