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Era uno dei momenti classici della TV dei Ragazzi. Veniva introdotto da un brano tratto dal balletto della Pagoda del “Ma mere l’oie” di Ravel e comprendeva in genere due o tre brevi documentari sui progressi tecnologici e scientifici dell’epoca, come il primo aereo a decollo verticale, i primi radiotelescopi, i viaggi spaziali e i cervelli elettronici (allora si chiamavano così) che occupavano soltanto lo spazio di un appartamento.
E noi bambini di allora eravamo tanto affascinati da tutte quelle cose strane e promettenti quanto grande era l’alone di pionierismo che ammantava ogni scoperta scientifica.