Con Ugo Pagliai, Carla Gravina, Rossella Falk, Massimo Girotti, Regia di Daniele D’Anza. Sullo sfondo di una Roma gotica e magica, barocca e sinistra, tra il genere giallo e la detective story, ecco lo sceneggiato che nel 1971 appassionò, impaurì e intrigò ben 15 milioni di telespettatori a puntata e costituì il primo tentativo di portare il paranormale nelle case degli italiani.
“Edward Foster (Ugo Pagliai) è un professore inglese studioso di Lord Byron; venuto a Roma per una conferenza sul poeta inglese, si reca in via Margotta, 33, nell’abitazione del pittore Marco tagliaferro: qui trova ad accoglierlo la sfuggente e bellissima modella Lucia (Carla Gravina), da cui si sente immediatamente e irresistibilmente attratto. Il potere di fascinazione dei due personaggi nasconde un inquietante segreto: la donna e l’artista sono morti un secolo prima e la vita del professore e del pittore sono legate da strane coincidenze di date.
Al centro del mistery sta una pietra che conferisce immortalità al suo possessore; la ricerca di questo “segno del comando” si snoda tra presente e passato in un misterioso gioco di rimandi temporali in cui le avventurose vicende vissute dal protagonista sembrano ripercorrere e svelare arcane trame tessute secoli prima…” (da Enciclopedia della televisione, a cura di Aldo Grasso, 1996 Garzanti).
Uno dei ricordi più intensi è la bellissima sigla “Cento campane”, con la musica del maestro Romolo Grano. Non meno intenso è il terrificante ricordo della scena della seduta spiritica, in cui Carla Gravina cambia addirittura viso!
Altri interpreti furono Massimo Girotti, che viene ucciso nell’ultima puntata al posto di Ugo Pagliai, e Silvia Monelli. Inutile dire che da allora il bellissimo Ugo Pagliai è diventato una leggenda vivente!
ryta1962
che paura!!!! ancora adesso quando ci ripenso mi viene il ricordo della paura che provavo, ma volli guardarlo lo stesso, anche se i miei genitori volevano impedirmelo (forse avrei fatto bene a dargli retta)!!!!