Consisteva in uno schermo opaco, con due manopole, una per i movimenti alto-basso e una per quelli destra-sinistra. Con queste manopole si muoveva un ‘cursore’ che tracciava delle linee sullo schermo (dal retro); una volta finito, per ricominciare c’era un’asticella di plastica bianca che scorreva su una guida dietro lo schermo e cancellava i disegni tracciati.
Divertentissimo (il disegno pareva apparire come per magia!), l’unico inconveniente era che oltre a dover esercitarsi una vita prima di controllare decentemente le manopole, se mentre disegnavi facevi un errore non c’era nulla da fare: o lasciavi com’era o ricominciavi tutto da capo! La lavagnetta magica è anche apparsa in un breve cameo cinematografico (era uno dei giocattoli viventi del primo “Toy Story”).
iac65
…la fantasia delle cose che oggi non c’è quasi più…