
Sono quasi le cinque di pomeriggio, c’è ancora il monoscopio con il segnale fisso, ma tra pochi istanti apparirà la rete magica tra le nuvole, suonerà una musica trionfale e cominceranno i programmi TV del primo canale RAI.
Eccola! Sullo sfondo un cielo grigio con ampie nuvole bianche appare il logo “TV rai radiotelevisione italiana” la camera sale mentre una bianca rete di frequenze si attorciglia su se stessa. Sulla musica dell’ouverture del Guglielmo Tell di Rossini il logo TV appare e scompare, come travolto dalla potenza dinamica della rete di frequenze. Ma giudicate voi stessi!
Che la TV dei ragazzi abbia inizio!
Dal 1977 questa sigla, originalmente in bianco e nero, venne colorata in azzurro e blu notte e fu poi soppressa negli anni ’80.
Quelle rare volte che, specie d’estate, si riusciva a stare svegli fino a tardi, era il massimo dell’avventura e della trasgressione riuscire a vedere anche la sigla di fine trasmissioni, diversa e molto più inquietante di quella di inizio trasmissioni.
Qui la ripresa era identica, ma al contrario. La camera dalla punta dell’antenna scende verso il basso, accompagnata da un angosciante motivo eseguito all’oboe su un celestiale sottofondo d’archi, che pare sia ispirato alle minacciose armonie gravitazionali del pianeta Saturno (è un brano di Roberto Lupi, compositore fiorentino dell’avanguardia novecentesca).
E poi arrivava l’cartello in elegante corsivo inglese ‘Fine delle trasmissioni’ che ammoniva severamente tutti che era ora di andare a dormire!
stefbal
La sigla finale era seguita dal monoscopio con la sua caratteristica nota audio per un minuto e poi venivano spenti completamente i ripetitori. Non credo ci fossero motivi tecnici di alcun tipo per trasmettere un solo minuto di monoscopio a quell’ora tarda, se non quello di svegliare con la stridente nota audio i non pochi telespettatori (compresi i miei genitori) che regolarmente si addormentavano davanti alla TV, evitando loro di tenere acceso tutta la notte il televisore con la “sabbia” dell’assenza di segnale.
nando da ancona
specie nel periodo in cui non si andava a scuola e potevi restare alzato fino alle 23 +/- l’ora in cui finivano le trasmissioni RAI ascoltavo questa sigla di chiusura. Venivo accompagnato da un senso di nostalgia, magari dopo aver visto Studio 1 o altri bei programmi, perchè dovevo spegnere ed andare a letto pur sapendo che l’indomani ci sarebbero stati altri programmi da vedere….mamma RAI ci ha svezzati ed all’epoca era veramente una pseudo mamma.