Per i bambini degli anni ’60 e ’70 uno degli strumenti fondamentali per la conoscenza del mondo furono le “Enciclopedie”: grandi libri pieni di immagini che promettevano – se raccolti dalla A alla Z – di colmare tutto il nostro bisogno di conoscenza e di farci diventare intelligenti.
Sulle Enciclopedie c’era di tutto, dalla storia del Congo Belga a come disegnare una faccia buffa; dalle invenzioni dei babilonesi alla miscela per fare i fiammiferi. Inoltre, erano piene di belle immagini che – in quegli anni ancora paleo-televisivi – hanno costruito l’immaginario visivo di una generazione e hanno riempito migliaia di compitini per la scuola.
C’era chi ostentava una collezione completa e perfettamente intonsa di un’Enciclopedia sulla libreria della cameretta, e chi invece le massacrava di ritagli per la produzione dei ‘compiti a casa’ inerenti prevalentemente fatti storici o luoghi geografici. In questo caso la scelta difficile – in un epoca senza fotocopie – era quale lato della pagina sacrificare per l’incollaggio, ovvero: presa un immagine se ne buttava un’altra (potenzialmente utile in futuro!) per metterci la colla. I più arditi utilizzavano gli angolini per inserire il ritaglio senza usare la colla, magari ritagliando la foto in modo che fossero entrambi utilizabili.
Le più diffuse sulle librerie e utilizzate per le ricerchine erano l’Enciclopedia Mille Perché, l’Enciclopedia Vita Meravigliosa , l’Enciclopedia Sapere, l’Enciclopedia Conoscere, l’Enciclopedia I Quindici, l’Enciclopedia Tecnirama, l’Enciclopedia Capire.
Interessante il meccanismo di vendita delle Enciclopedie. All’uscita dalle elementari – come succedeva per le raccolte di figurine – alcune persone distribuivano dei biglietti gratuiti del cinema pomeridiano per film, la maggior parte, con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia o con Terence Hill e Bud Spencer. Radunati al cinema tanti bambini, e relativi genitori o parenti in grado di firmare, i venditori sfruttavano l’intervallo e la fine del film per proporre l’acquisto rateale delle enciclopedie.
Le enciclopedie che ebbero il maggior successo a Brescia furono: l’enciclopedia Conoscere, l’enciclopedia I Quindici e l’enciclopedia Tecnirama, forse quella che aveva il maggior numero di immagini che si potevano ritagliare e incollare sulle ricerchine per la scuola.
Qui sotto, una bellissima serie di immagini dell’enciclopedia I Quindici e una collezione completa, con e senza copertina, dell’Enciclopedia Conoscere.
Mariano
L’avevamo anche noi….ricordo il disappunto di mio padre quando si accorse che era più un’enciclopedia-gioco piuttosto che una vera enciclopedia.
fabio65
Ho passato la mia infanzia, ed anche qualche anno in più, a sfogliare e risfogliare l’Enciclopedia Conoscere. Una meraviglia per gli occhi e una miniera di informazioni. Il mio vero mondo è quello rappresentato nelle sue pagine: gli spaccati delle case nitide, la forma degli elettrodomestici ipermoderni, le pagine con le nomenclature dei vari ambienti, il dizionario enciclopedico con le descrizioni dei mestieri e la storia della casa…
Era il mondo ideale che avremmo dovuto realizzare: quanto ci siamo riusciti?
STEFANO
Vero, la divorai pure io a casa di mia nonna in mezzo alle colline, da leggere c’era quello e la Divina Commedia illustrata Fabbri ! conservo sempre tutto !
fabio65
ATLANTE DI GEOGRAFIA: AIUTO!!!
Sono da tempo alla ricerca di un atlante geografico che usavo nei primi anni di scuola (1970-75).
Era fatto di carte disegnate a mano, in colori molto vivi (quelli di una volta: oggi non esistono più!) e si distingueva per piccoli disegni con personaggi che indossavano costumi tradizionali locali, con i monumenti più famosi o i prodotti tipici di una regione o di una città, il tutto con belle scritte in cartigli svolazzanti.
Sapreste aiutarmi a rintracciarlo? Grazie
Fabio (Rimini, 1965)
zuma1965
Avevo anch’io (più esatto dire ho, perchè fa ancora bella mostra di se nella libreria a casa dei miei) l’enciclopedia Conoscere e non mi vergogno a dire che ogni tanto, nelle visite ai miei genitori, mi capita di risfogliarla rinnovando le emozioni nel rivedere quelle immagini su cui ho forgiato un pò della mia cultura.
Condivido il pensierio di fabio65 (non per niente siamo coetanei), anche per me quelle descrizioni di ambienti e società sembrava un pò un mondo idealizzato, probabilmente figlio dell’epoca in cui fu plasmata. Il disastro odierno mi porta a rispondergli che non siamo riusciti a realizzarlo.
pontinando
Io ho ancora la JUVENE, intatta nella mia libreria.
martina
La vita meravigliosa era la cosa piu’ preziosa che, secondo me, avevamo a casa. Ho passato ore e ore sopra, leggendo tutto e guardando minuziosamente i disegni…che bello!
tidi95
i 15!! io li conservo ancora gelosamente. Potrei affermare con certezza di conoscere alcune pagine a memoria!! Erano e sono sublimi!!!!
fede60
I QUINDICI erano il mio sogno! A casa avevamo l’Enciclopedia dei Ragazzi, che era stata di mia madre. Era molto vecchia e conciata male (alcuni volumi erano ridotti a fascicoli tenuti insieme con lo scotch), difficile da consultare, con immagini solo in bianco e nero e, soprattutto, con molti riferimenti al fascismo e al Reich (!!!). Ma quello passava il convento, e a casa mia non c’erano molti soldi. Invece tutti i miei compagni di scuola avevano I Quindici e li invidiavo moltissimo: quei volumi pieni di immagini a colori per me erano il massimo. Qualche anno fa, in America, guardando un talk show che si svolgeva in una stanza con una libreria sullo sfondo, che cosa ti vedo? I Quindici! Non ci potevo credere. Così sono andata su internet e ho scoperto che I mitici Quindici erano l’edizione italiana di un’enciclopedia americana per ragazzi, di cui non mi ricordo il titolo, ma se la fanno ancora vedere in TV vuol dire che anche per i ragazzi americani della nostra generazione quei libri hanno avuto la stessa importanza che per noi.
Aldo
I Quindici e Conoscere ce li ho ancora! La prima collana me la regalarono i miei genitori “in blocco”; la seconda me la fece avere mia nonna acquistandone i volumi uno alla volta, nell’arco di un sacco di tempo (secondo quella che era la mia percezione di bambino). Un’altra enciclopedia che conservo di quei tempi è “Universo”, di livello decisamente superiore. Quante letture! E quante cose ho imparato!
Vorrei condividere un pensiero che m’è tornato alla mente proprio ora, scrivendo queste righe: di “Universo” e della “Enciclopedia degli animali” ancor oggi ho ben chiaro un particolare che potrà sembrarvi insignificante ma che non lo è per nulla — il caratteristico odore della carta! E chi se lo dimentica? Ora basta, che se no mi commuovo…
jonsnow
Dal libro dei quindici luoghi da conoscere ho letto la sorte dei Partenone