Nei primi anni ’70 apparvero, specialmente nelle località turistiche di mare, dei locali adibiti a sale giochi, dove era possibile giocare con dei giochi ‘meccanici’ di chiara derivazione luna-park (dove intanto furoreggiavano lanciare le palline nelle brocche dei pesci rossi, sparare all’orso che va avanti e indietro e far correre i cavalli con una specie di flipper).
Questi nuovi giochi erano: una specie di calcetto giocato con delle pistole a spruzzo con una pallina che correva su una rete spinta dagli spruzzi dei 2 giocatori contrapposti; la battaglia navale con il siluro luminoso che si vedeva sotto il mare di plastica trasparente; il tiro al piattello o alle papere, con un fucile ‘elettronico’ che sparava su un fondo luminoso dove passavano oche fatte di luci; un elicottero con due eliche che bisognava far atterrare su dei bersagli luminosi con i nomi di grandi città …
Tecnogatto
questi giochi mi lasciavano incantato.. come giochi di prestigio di cui non capisci il trucco…. grazie di avermeli ricordati!
Sebastiano
Fantastici quei giochi elettromeccanici… alcuni erano davvero ingegnosi. Vedere quelle grosse macchine variopinte che avevano l’unica funzione di far divertire, destava meraviglia.
C’erano anche giochi di tiro con fucile con cui si sparava ad animali che, all’interno di una cassetta trasparente, scorrevano su un nastro e, se venivano colpiti, si piegavano. Di questi c’erano due tipi: quelli in cui effettivamente il fucile aveva un dispositivo ad infrarossi (?) e dei sensori sui bersagli, e quelli fasulli, in cui non c’era nessun dispositivo e l’animale, giunto a metà percorso, si piegava indipendentemente dall’essere stato colpito o meno. Io mettevo la monetina, non sparavo e quando vedevo che l’animale si autoabbatteva, mi arrabbiavo tantissimo!!