In questa scheda l’eccezionale Martino ci dice tutto ma proprio tutto su come erano le grafiche delle sigle dei principali programmi RAI, dalla fine degli anni ’60 agli anni ’90.
Apertura trasmissioni RAI
In questa foto, possiamo vedere la sigla d’apertura delle trasmissioni RAI. Essa veniva irradiata subito dopo il monoscopio e potevamo vedere sullo sfondo un cielo azzurro con nuvole bianche, un disegno elettronico raffigurante un traliccio altissimo avvolto intorno da una rete bianca, che saliva e scendeva, la scritta TV bianca con riquadro azzurro (ovviamente i colori si videro con l’introduzione della TV a colori) e la scritta bianca a stampatello minuscolo “Rai/Radio televisione italiana”. Al termine di questa sigla compariva un cartello muto nero con il disegno azzurro della punta di un ripetitore stilizzato (rappresentato con due ovali intersecati con riempimento a retino azzurro), tante onde elettromagnetiche (rappresentate come tanti cerchietti concentrici azzurri) e la scritta maiuscola bianca RAI al centro con sotto scritto in colonna con caratteri bianchi e a stampatello maiuscolo RADIO TELEVISIONE ITALIANA.
Rai Tre aveva anche un’altra sigla d’apertura delle trasmissioni oltre a questa, vale a dire una in cui si vedeva il cielo azzurro pomeridiano, le nuvole beige, la scritta TV bianca su riquadro nero con sopra il 3 che appariva in seguito al luccichio di un rombetto giallo luminoso e con dietro un quadrato obliquo rosso. Questa immagine si collocava al centro dello schermo e poi compariva dietro una rete bianca con le celle a forma triangolare (vale a dire la sezione del logo di Rai 3 di allora, ossia il tetraedro), che poi spariva per essere sostituita da due quadrati obliqui arancioni, collocati a nord e a sud di quello rosso con sopra la scritta TV 3 e riquadro nero e insieme scorrevano verso l’alto come faceva l’antenna della sigla con scritto TV Rai/radiotelevisione italiana e sopra i quadrati obliqui (come il logo di Italia 1 per capirci) arancioni comparivano dei triangolini verdi, che si potrebbero ottenere tracciando delle linee orizzontali e oblique sopra la superficie del quadrato arancione. La forma dei triangolini era la sezione del logo di RAI 3 di allora(il tetraedro verde). Questa sigla è stata sostituita nell’86 dall’inno d’Italia.
Nella sigla di chiusura dei programmi, il traliccio si spostava verso l’alto; quando la tv era in bianco e nero compariva la scritta in corsivo “Fine delle trasmissioni” sul cielo nuvoloso ma quando la tv è diventata a colori, compariva alla fine della sigla, il carrello azzurro con la scritta LE TRASMISSIONI RIPRENDERANNO ALLE (orario d’apertura delle trasmissioni) l’impostazione grafica era la stessa dei cartelli d’interruzione delle trasmissioni.
Questa immagine rappresenta l’Eurovisione, che fino al 1990 si vedeva solo l’immagine statica presente in fotografia (la scritta RAI ha cambiato caratteri d’epoca in epoca) è diventata dinamica in occasione dei mondiali di “ITALIA ’90” e la musica era suonata con il computer (prima era suonata con gli ottoni) e si vedeva la scritta RAI tridimensionale su sfondo azzurro che ruotava su se stessa e le stelle stilizzate a 5 punte (sulla cui superficie di ognuna di esse si intravvedevano le bandiere degli Stati europei oppure quelli in cui veniva trasmesso il programma in euro/mondovisione) si collocavano in cerchio attorno alla scritta RAI.
La stella sulla cui superficie si vedeva la bandiera italiana compariva per ultima e si collocava sopra la gambetta della A della scritta RAI trasformandosi in bandiera. Dopo quest’ultima scena, comparivano sopra le stelle stilizzate formate da fasci di rette luminose con le lettere della parola “EUROVISION” e si creava così l’immagine statica dell’eurovisione di sempre e a quel punto la musica veniva suonata per la 2^ volta. (i primi tempi, anche nell’EUROVISIONE, la bandiera piazzata sopra il taglietto della A di RAI era orientata in orizzontale come quella ungherese, proprio come nella sigla d’apertura delle trasmissioni degli anni 90).
In questa immagine possiamo vedere il segnale orario della RAI con il testo bianco e lo sfondo azzurro (lo stesso sfondo dei cartelli d’interruzione delle trasmissioni RAI), esso era collegato all’Istituto Galileo Ferraris di Torino e a partire dagli anni 90, venivano inserite finestre (nello spazio occupato dalla scritta RAI RADIO TELEVISIONE ITALIANA) con i filmati pubblicitari, ma privi delle voci fuori campo.
Nel 1994, lo sfondo è diventato blu sfumato, la scritta RAI è diventata tridimensionale e con la bandiera italiana sopra la gambetta della A (con i colori orientati correttamente per la 1^ volta sugli schermi RAI) e l’immagine non era più muta, ma accompagnata da un suono di carillon; in basso a destra c’erano scritte frasi di buon senso quali: “la ricevuta sarebbe meno fiscale se tutti la facessero”, oppure “Chi maltratta la donna rischia una costola di Adamo” o anche “Il buco dell’ozono ci mette a Terra” etc.
TG 1 – sigla
In questa immagine la foto della sigla del TG1 di fine anni 70 e inizio degli anni 80, essa era costituita da tanti quadrati obliqui con i lati costituiti da quadratini gialli, ogni quadrato obliquo giallo aveva al suo interno un altro quadrato obliquo formato da quadratini blu. Questi quadrati obliqui erano concentrici e, durante la famosa musica della sigla, avanzavano e al centro compariva la scritta bianca TG1 (t minuscola e G maiuscola). La sigla grafica di coda era costituita dagli stessi quadrati obliqui e dalla scritta TG1, ma l’immagine era statica e accompagnata dalla stessa musica della sigla di testa.
Questa descrizione riguardava la sigla delle edizioni del TG1 delle 13.30 e delle 20.00, ma quella del TG1 flash era diversa: in quest’ultima si vedevano i quadrati obliqui che avanzavano compatti (senza lasciare spazi neri fra loro) e la scritta TG1 flash (la parola flash era minuscola e bianca) era a destra nella fascia centrale dello schermo; a metà sigla i quadrati obliqui scomparivano e restavano solo gli ultimi due centrali (uno giallo e uno azzurro concentrici), con un rombo luminoso giallo nello spazio delimitato da essi, che rappresentava il flash (nelle edizioni straordinarie di notiziari flash di rai 1, questo rombo era azzurro e anche nel TG1 notte). Nella sigla di coda del tg1 flash, si vedeva solo il fotogramma statico dei due quadrati obliqui uno giallo e uno blu collocati al centro dello schermo, il rombo luminoso giallo e la scritta TG1 flash.
L’impostazione grafica delle sigle di testa e di coda del TG1 notte era la stessa di quelle del TG1 flash, ma il rombo luminoso era azzurro e la scritta TG1 diventava gradualmente nera con contorno bianco (il colore nero della scritta TG1 rappresentava il buio della notte, essendo la sigla di un Tg notturno). Le edizioni straordinarie flash di Rai Uno avevano l’immagine statica anche in sigla di testa (uguale a quella di coda del Tg1 flash regolare ma con la scritta “Tg1 flash” al centro anzichè a destra e il rombo luminoso azzurro). Le edizioni straordinarie di tg1 non flash avevano l’immagine statica delle sigle di testa e di coda uguali a quella finale dell’edizione principale, ma con sotto la scritta bianca “EDIZIONE STRAORDINARIA” .
L’edizione del TG1 delle 13.30 aveva nella scenografia un mega-schermo con l’immagine statica della sigla del tg1 e il giornalista davanti; essendo la sigla di coda uguale all’immagine presente nel mega-schermo, sembrava che il giornalista scomparisse al momento della fine del notiziario e che restasse nella visuale televisiva solo l’inquadratura del mega-schermo.
L’edizione del TG1 delle 20.00 aveva nella scenografia uno sfondo azzurro con scritte le notizie in testo giallo e in alto a sinistra compariva la miniatura della sigla di coda, che al termine del notiziario scendeva e si ingrandiva estendendosi a tutto schermo e dopo partiva la musica.
TG1 Cronache Italiane
TG1 cronache italiane aveva l’immagine statica della sigla del TG1 nella prima scena della sigla di testa, ai cui quadrati obliqui se ne sovrapponeva uno sulla cui superficie si vedevano disegni animati (ricordo fra questi quello in cui si vedeva un violinista) e poi diventava rossa con sopra la scritta nera “CRONACHE ITALIANE”; la sigla grafica era accompagnata da una simpatica musica usata anche in sigla di coda, in cui si vedevano le immagini a effetto REWIND (quando al videotape si riavvolge il nastro della videocassetta) e cioè con le animazioni a ordine cronologico contrario rispetto alla sigla d’apertura (quindi si vedeva la sigla statica del TG1 nell’ultimo fotogramma e il quadrato obliquo rosso con scritto “CRONACHE ITALIANE” nel primo).
Estrazioni del Lotto
Nella sigla di testa c’era l’immagine statica con una tabella verde con dentro dei numeri e la scritta gialla “ESTRAZIONI DEL LOTTO”, questa trasmissione non aveva la sigla di coda.
TG1 Grand Prix
Nella sigla di testa si vedevano dei quadratini bianchi, che componevano la scritta TG1 (lo stesso logo della sigla del notiziario) e poi si scomponevano e formavano la G e la P quadrate ossia le iniziali di “Grand Prix”
Speciale TG1
Nella sigla di testa si vedeva una macchina da scrivere e da questa usciva la parola “SPECIALE TG1” (la scritta TG1 era uguale a quella del notiziario) e tanti fogli con le fotografie.
Che tempo fa (previsioni del tempo di Rai Uno)
condotto da Guido Caroselli e dal famosissimo colonnello Bernacca, nella sigla troviamo la foto del barometro con stampata la scritta “Che tempo fa” disposta a semicerchio, dietro c’era uno spazio azzurro.
Almanacco del giorno dopo
Con la sigla di testa accompagnata dalla sinfonia “la gazza ladra” di Gioacchino Rossini e con un prima ruotante sulle cui facciate laterali si vedevano dei disegni (un uomo con la borraccia, un uomo con la paglia, un uomo con la bandiera rossa), per l’impostazione grafica era simile al prisma girevole con le foto dei calciatori in onda prima delle partite e accompagnato dalla musica dell’intervallo Rai.
Logo TG 2 RAI
In questa immagine possiamo vedere il primo logo del TG2, esso raffigura una simulazione di tridimensionale, che vede un 2 bianco con delle strisce laterali rosse e arancioni (i colori del cubo, ossia il logo di RAI DUE di allora) posizionate in modo da sembrare le facciate laterali di un 2 tridimensionale, il tutto ambientato su sfondo nero. Questo 2 era presente in parecchie grafiche e scenografie del TG2; ecco alcune informazioni sulle sigle delle varie edizioni del TG2 e delle sue rubriche speciali (queste grafiche sono state trasmesse fino al 1988, quando molte rubriche sono scomparse e la musica tradizionale del notiziario è stata sostituita da una nuova suonata con computer):
Logo TG2 ore 13
Nella sigla di testa, si vedevano le facciate laterali rosse e arancioni, che si schiantavano addosso al 2 bianco per 3 volte prima di collocarsi al posto giusto, poi arrivava la scritta “telegiornale” a carattere stampatello minuscolo bianco che si collocava a sud del 2; quest’ultima si allontanava e poi arrivava la scritta “oretredici” (anch’essa a carattere stampatello minuscolo bianco) che si collocava anch’essa a sud del 2 e sballonzolava, scompariva, riappariva, si capovolgeva orizzontalmente e verticalmente fino alle ultime note echeggianti della musica.
Nella sigla di coda, si vedeva l’immagine statica del 2 bianco con facciate laterali rosse e arancioni e con a sud la scritta bianca “oretredici” separata dalla scritta “fine” (a carattere stampatello minuscolo bianco) mediante una lineetta verticale bianca e fina; tutti questi elementi erano collocati al centro dello schermo e in formato ridotto e dietro non si vedeva lo sfondo nero come in sigla di testa, bensì una ripresa in diretta della parte dello studio con il personale della trasmissione, le macchine, i computers e i monitors e la musica accompagnatrice era la stessa della sigla di testa. Dietro al giornalista c’era (in alto a destra) un’immagine-finestra (picture in picture) con il contorno arancione e sulla cui superficie si vedevano: il logo del 2 bianco rosso e arancione e la scritta “oretredici” (tutto questo in formato ridotto)
Logo TG2 delle ore 19.50 (oggi spostato alle 20.30)
Nella sigla di testa, si vedevano le facciate laterali rosse e arancioni, che si schiantavano addosso al 2 bianco per 3 volte prima di collocarsi al posto giusto, poi arrivava la scritta “telegiornale” a carattere stampatello minuscolo bianco che si collocava a sud del 2; quest’ultima si allontanava e poi ritornava a sud del 2 e e sballonzolava, scompariva, riappariva, si capovolgeva orizzontalmente e verticalmente fino alle ultime note echeggianti della musica. Nella sigla di coda, si vedeva l’immagine statica del 2 bianco con facciate laterali rosse e arancioni e con a sud la scritta bianca “telegiornale” separata dalla scritta “fine” (a carattere stampatello minuscolo bianco) mediante una lineetta verticale bianca e fina; tutti questi elementi erano collocati al centro dello schermo e in formato ridotto e dietro non si vedeva lo sfondo nero come in sigla di testa, bensì una ripresa in diretta della parte dello studio con il personale della trasmissione, le macchine, i computers e i monitors e la musica accompagnatrice era la stessa della sigla di testa. Dietro al giornalista c’era (in alto a destra) un’immagine-finestra (picture in picture) con il contorno arancione e sulla cui superficie si vedevano il logo del 2 bianco rosso e arancione e la scritta “telegiornale” (tutto questo in formato ridotto).
TG2 flash
Nella sigla di testa, si vedevano le facciate laterali rosse e arancioni, che si schiantavano addosso al 2 bianco per 3 volte prima di collocarsi al posto giusto, poi arrivava la scritta “telegiornale” a carattere stampatello minuscolo bianco che si collocava a sud del 2; quest’ultima si allontanava e poi arrivava la scritta “flash” (anch’essa a carattere stampatello minuscolo bianco) che si collocava anch’essa a sud del 2 e sballonzolava, scompariva, riappariva, si capovolgeva orizzontalmente e verticalmente fino alle ultime note echeggianti della musica (va precisato che quando la scritta flash compariva per la penultima volta, aveva alla sua destra una stella formata da fasci di rette oblique che rappresentava la luce del flash, quando la scritta flash compariva per l’ultima volta si accendeva alla sua destra un quadrato obliquo con la superficie costituita da una luce arancione, che rappesentava anch’essa quella del flash per ricordare il tipo di notiziario, ossia “flash” che significa veloce come un lampo e che fa presto a terminare). Nella sigla di coda, si vedeva l’immagine statica della scritta TELEGIORNALE a carattere stampatello maiuscolo verde con il logo del 2 bianco rosso e arancione di dimensioni molto ridotte e microscopiche a nord della E di TELEGIORNALE e a sud di questa scritta c’era la parola FLASH a carattere stampatello maiuscolo bianco luminoso dalle lettere con lo spessore elevato e a destra di questa c’era una stella azzurra formata da un fascio di rette luminose che rappresentava la luce del flash per ricordare il tipo di notiziario, a sud della stella azzurra c’era la scritta “fine” a carattere stampatello minuscolo bianco, lo sfondo era nero e la musica accompagnatrice era la stessa della sigla di testa.
Questa grafica statica finale è stata utilizzata anche in apertura del notiziario a partire dal 1984/85 ma privata della scritta “fine” (ovviamente) durante la sigla di testa. Dietro le spalle del giornalista c’era un megaschermo con l’immagine a sfondo nero in cui si vedeva il logo del 2 di dimensioni medie in alto a destra e al centro c’erano le scritte TELEGIORNALE e FLASH in riga (con gli stessi caratteri della sigla di coda) posizionate in obliquo(con la prima estremità di sinistra inclinata verso il basso) e ripetute 5 volte (ogni doppione delle scritte TELEGIORNALE e FLASH era a sud del precedente).
TG2 stasera (primo titolo dell’edizione notturna del tg2)
Nella sigla di testa, si vedevano si vedevano le facciate laterali rosse e arancioni, che si schiantavano addosso al 2 bianco per 3 volte prima di collocarsi al posto giusto, poi arrivava la scritta “telegiornale” a carattere stampatello minuscolo bianco che si collocava a sud del 2; quest’ultima si allontanava e poi arrivava la scritta “stasera” (anch’essa a carattere stampatello minuscolo bianco) che si collocava anch’essa a sud del 2 e sballonzolava, scompariva, riappariva, si capovolgeva orizzontalmente e verticalmente fino alle ultime note echeggianti della musica, il 2 indietreggiava e si riduceva di dimensioni verso la fine della sigla.
Nella sigla di coda, si vedeva l’immagine statica del 2 bianco con facciate laterali rosse e arancioni e con a sud la scritta bianca “stasera” separata dalla scritta “fine” (a carattere stampatello minuscolo bianco) mediante una lineetta verticale bianca e fina; tutti questi elementi erano collocati al centro dello schermo e in formato ridotto e dietro si vedeva lo sfondo nero come in sigla di testa, (a differenza di Tg2 delle 19.50 e Tg2 ore 13 in cui si vedeva una ripresa in diretta della parte dello studio con il personale della trasmissione, le macchine, i computers e i monitors) e la musica accompagnatrice era la stessa della sigla di testa. Dietro al giornalista c’era (in alto a destra) un’immagine-finestra (picture in picture) con il contorno arancione e sulla cui superficie si vedevano: il logo del 2 bianco rosso e arancione e la scritta “stasera” (tutto questo in formato ridotto)
TG2 sport sera
Nella sigla di testa, si vedevano si vedevano le facciate laterali rosse e arancioni, che si schiantavano addosso al 2 bianco per 3 volte prima di collocarsi al posto giusto, poi arrivava la scritta “telegiornale” a carattere stampatello minuscolo bianco che si collocava a sud del 2; quest’ultima si allontanava e poi arrivava la scritta “sport sera” (anch’essa a carattere stampatello minuscolo bianco) che si collocava anch’essa a sud del 2 e sballonzolava, scompariva, riappariva, si capovolgeva orizzontalmente e verticalmente fino alle ultime note echeggianti della musica.
Nella sigla di coda si vedeva l’immagine statica del cielo serale nella metà superiore con sopra le scritte “avete visto” (a carattere stampatello minuscolo bianco) e SPORT SERA (a carattere stampatello maiuscolo nero). le parole SPORT e SERA erano posizionate in colonna. Nella metà inferiore dell’immagine c’era il campo da calcio coperto dalle ombre e con un pallone al centro e sopra c’era il 2 bianco rosso e arancione e le scritte bianche “a cura di NINO CECCARELLI, NINO DE LUCA, MAURO ALUNNI, GIOVANNI GARASSINO” posizionate in colonna. A destra c’erano le tribune con gli spettatori(dal corpo ombreggiato), che guardavano la partita con le bandiere in mano e sopra di essi c’era una barra obliqua formata da una linea rossa, una arancione, una gialla, una bianca, una verde ed una blu ed era presente in molte grafiche delle rubriche sportive a cura del TG2 (va precisato che i primi tempi erano i telegiornali di rete a curarsi delle trasmissioni sportive della RAI, oggi sono tutte curate dal gruppo “Rai SPORT” che all’inizio si chiamava TGS (Testata giornalistica sportiva).La musica accompagnatrice era la stessa della sigla di testa (la stessa della pagina di copertina del notiziario). Nella scenografia c’era un megaschermo con la stessa immagine statica della sigla di coda, ma con il cielo bianco anzichè blu sera.
TG2 Bella Italia
Nella sigla di testa, si vedevano si vedevano le facciate laterali rosse e arancioni, che si schiantavano addosso al 2 bianco per 3 volte prima di collocarsi al posto giusto; durante questo evento, si sentivano anche le prime 6 note della musica del notiziario, ma poi la grafica cambiava, così come la musica. Nell’immagine a sfondo nero si vedevano tante scritte “Bella Italia”, che scorrevano verso l’alto e alcune di queste erano verdi, altre bianche e altre rosse (a carattere stampatello minuscolo meno le iniziali B e I).
Nella sigla di coda si vedeva l’immagine elettronica nera della Gioconda di Leonardo da Vinci, con il volto e il decolté arancioni come lo sfondo, questa aveva anche una trippa sulla quale comparivano i titoli di coda e a nord di questa c’era la scritta “Bella Italia, con gli stessi caratteri di quelle della sigla di testa, ma molto piccola e nera come il vestito e i capelli della Gioconda. La musica accompagnatrice era la stessa della sigla di testa, ma non si udivano le prime 6 note della musica del notiziario (e non c’era il logo del 2 bianco rosso e arancione).
TG2 Di tasca nostra
Nella sigla di testa, si vedevano si vedevano le facciate laterali rosse e arancioni, che si schiantavano addosso al 2 bianco per 3 volte prima di collocarsi al posto giusto; durante questo evento, si sentivano anche le prime 6 note della musica del notiziario, ma poi la grafica cambiava, così come la musica.
Nell’immagine a sfondo nero si vedevano tante scritte “di tasca nostra”, che scorrevano verso l’alto e ognuna di queste era di un colore diverso (a carattere tutto stampatello minuscolo). La sigla di testa era la versione musicale della sigla di coda cantata intitolata “Mille lire”, ricordiamo l’ultima frase del testo “in tribuna come un pascià e la Triestina se ne andava in serie A”.
TG2 Dossier
Nella sigla di testa, che era un brano di Franco Battiato dal titolo ‘Propiedad Prohibida’ tratto dall’album “CLIC” del 1974, si vedevano si vedevano le facciate laterali rosse e arancioni, che si schiantavano addosso al 2 bianco per 3 volte prima di collocarsi al posto giusto; durante questo evento, si sentivano anche le prime 6 note della musica del notiziario, ma poi la grafica cambiava, così come la musica.
Nell’immagine a sfondo nero si vedeva un cerchio, sulla cui superficie si vedevano tante strisce e curve rosse e arancioni, che si muovevano, si schiacciavano e venivano sostituite da foto, alla fine della sigla compariva sul cerchio il disegno di una superficie rossa con un occhio dalla cornea rossa e dalla pupilla nera, così come era nera anche la parte di pelle che lo circondava, a sud del cerchio compariva la scritta a stampatello maiuscolo bianco “DOSSIER” che poi spariva. Nella sigla di coda si vedeva l’immagine statica del cerchio rosso con l’occhio sopra in formato ridotto e a sud non c’era la scritta DOSSIER (già scomparsa nell’ultima scena della sigla di testa), bensì i titoli di coda. La musica accompagnatrice era la stessa della sigla di testa, ma non si udivano le prime 6 note della musica del notiziario (e non c’era il logo del 2 bianco rosso e arancione).
TG2 Domenica Sprint
condotto dagli stessi giornalisti sportivi del TG2 SPORT SERA (ricordiamo Bruno Pizzul) e curato dagli stessi operatori, con la sigla statica a sfondo grigio con scritto “avete visto” (a carattere stampatello minuscolo nero), DOMENICA SPRINT (a carattere stampatello maiuscolo rosa e ombreggiato e con le parole “DOMENICA” e “SPRINT” in colonna), il logo del 2 bianco rosso e arancione e le scritte nere in colonna: “a cura di NINO CECCARELLI, NINO DE LUCA, MAURO ALUNNI, GIOVANNI GARASSINO” e a destra c’era la barra obliqua formata da una linea rossa, una arancione, una gialla, una bianca, una verde ed una blu , che identificava le rubriche sportive a cura del TG2 .
La musica sonora accompagnatrice consisteva nelle prime 6 note di quella del notiziario (anche nella sigla di coda; era l’unica rubrica del TG2 con le prime 6 note della musica del notiziario anche in sigla di coda) e poi partiva la colonna sonora della trasmissione con il sottofondo del tifo degli spettatori e la frase cantata “viva viva il goleador”. Ricordiamo i servizi e le interviste di questa trasmissione precedute dalle sigle con gli scudetti delle squadre di calcio e i risultati su sfondo nero, che venivano sostituite da uno sfondo blu elettronico con tanti ovali verdi che si spostavano in diagonale e la musica accompagnatrice era quella che diventerà sigla di testa e di coda del TG2 SPORT SERA a partire dal 1988.
Estrazioni del Lotto RAI Due
Le estrazioni del lotto di Rai Due erano curate dal tg2; infatti, nella sigla di testa potevamo trovare l’immagine statica con il logo del 2 bianco rosso e arancione e lo sfondo nero. La musica accompagnatrice era quella utilizzata come sottofondo per la lettura dei titoli del TG2 e per le grafiche segnalanti il cambio di servizi e/o di argomento. Questa trasmissione non aveva la sigla di coda.
TG2 edizione straordinaria
La sigla di testa aveva un’immagine statica a sfondo nero con il logo del 2 bianco rosso e arancione in alto a sinistra e a sud di questo c’erano le scritte bianche posizionate in colonna “EDIZIONE, EDIZIONE, EDIZIONE, EDIZIONE, EDIZIONE, EDIZIONE STRAORDINARIA (la scritta “EDIZIONE” era ripetuta 5 volte), la sigla di coda era uguale ma con la scritta “fine” (a carattere stampatello minuscolo bianco) in basso a destra. La musica accompagnatrice era la stessa del notiziario regolare. Nella sigla muta del cambio di servizi del notiziario c’era il 2 bianco con le facciate laterali rosse e arancioni che gli si schiantavano addosso.
Meteo Due
il nuovo titolo de “IL TEMPO DOMANI” ossia le previsioni del tempo di RAI DUE, con lo sfondo blu e il due bianco, rosso e arancione le cui facciate comparivano una alla volta al centro dello schermo e le scritte in colonna “METEO” e “DUE” bianche che comparivano sopra il 2. In quel tempo il conduttore della trasmissione non veniva inquadrato. (IL TEMPO DOMANI era la prima versione delle previsioni del tempo di Rai Due, con la casa e la nuvola sulla sigla di testa e la ragazza che disegnava i simboli meteorologici sulla lavagna trasparente con il contorno dell’Italia e sulla sigla di coda c’era la foto della metà superiore del mondo). I giornalisti avevano il cartello con scritto il loro nome e cognome e il marchio del tg2 (oggi i nomi dei giornalisti compaiono in sovraimpressione sotto forma di titoli elettronici a comparsa).
Immagine delle previsioni del tempo di RAI 3
Primi loghi del TG3
Questa immagine rappresenta il primo logo del TG3, il notiziario nazionale e regionale della terza rete.
Loghi tradizionali delle tre reti Rai
Quello di Rai Uno era una sfera azzurra, quello di Rai Due era un cubo rosso e quello di Rai Tre era un tetraedro verde. Questi 3 loghi non erano presenti in sovra impressione come identificativi delle emittenti, ma si potevano vedere durante gli spots delle trasmissioni in onda su questa o quella rete. Oggi non si trovano più perché la Rai ha sostituito queste tre figure con una farfalla bianca dai contorni alari a forma di due teste messe di profilo (presente anche in sovrimpressione) e dei loghi tradizionali è rimasto soltanto il colore, usato come sfondo per le sigle delle fasce pubblicitarie trasmesse sulla Rai.
Televideo RAI
Sigla del programma ‘Spazio Libero’ dei ‘Programmi dell’accesso’
Nella sigla del programma si vedeva un volatile di carta piegata, che sbatteva le ali sullo spazio bianco e alla sua destra compariva la scritta nera “Spazio libero programmi per l’accesso” e in basso a destra si vedeva una a (iniziale di Accesso) con dietro un rettangolo dai lati raccordati, che poi rimaneva per tutta la trasmissione. Nella scenografia si vedeva l’immagine statica dell’ultima scena della sigla in alto a sinistra e il resto era tutto nero. Il programma era condotto dalle annunciatrici della Rai: Nicoletta Orsomando, Peppy Franzelin, Marina Morgan, eccetera. Nella sigla di coda si vedeva uno sfondo a volte azzurro a volte giallo con i titoli elettronici bianchi a comparsa. La sigla di testa è stata riconfermata fino al 1985/86 quando è stata sostituita da una ripresa reale di un gabbiano vero che ha sostituito il volatile di carta.
Sigla di chiusura dei programmi RAI
Nella sigla di chiusura dei programmi Rai, si vedeva un cielo azzurro, le nuvole bianche e la scritta maiuscola e bianca “TV”(in colonna) con dietro un riquadro azzurro, sotto c’era scritto in bianco “Rai/ Radio televisione italiana”; queste scritte comparivano alcuni secondi dopo e poi, da sotto, arrivava il disegno elettronico del traliccio avvolto dalla rete bianca, questo si disponeva dallo schermo, spostandosi verso l’alto e la scritta TV Rai/ Radio televisione italiana veniva sostituita dalla scritta in corsivo bianca “Fine delle trasmissioni”.
Quando la televisione diventò a colori, la scena con la scritta “Fine delle trasmissioni” con le nuvole dietro fu sostituita da un cartello muto e azzurro (con la stessa impostazione grafica di quelli segnalanti le interruzioni delle trasmissioni dovute a problemi tecnici) con il testo bianco maiuscolo a carattere Fixedsys.Bitmap BMP “LE TRASMISSIONI RIPRENDERANNO ALLE…” e l’orario di riapertura dei regolari programmi. Dopo questo cartello, seguiva una superficie bianca muta, che verso la mattinata iniziava ad emettere il sibilo successivamente continuato durante la comparsa del monoscopio a colori (ore 6.35 circa) per essere poi sostituito da musiche e canzoni durante gli ultimi minuti di programmazione irregolare (monoscopio). Su Rai Tre si vedevano sfondi diversi prima della comparsa del monoscopio (effetto neve, barre della scala dei grigi, sfondo bianco, sfondo bianco con barra verticale nera, sfondo nero e barre del colore a tutto schermo).
Nel 1986, questa sigla è stata sostituita da un’animazione computerizzata con l’effetto rewind (eventi al contrario) della sigla d’apertura dei programmi con la stellina, il mondo con le onde elettromagnetiche che si generavano sull’Italia e i pezzi della bandiera italiana che si componevano sulla gambetta orizzontale della A di RAI; la musica accompagnatrice era l’inno d’Italia suonato a computer sia per quella di apertura che per quella di chiusura (per le sigle tradizionali con nuvole e traliccio,la musica della sigla d’apertura dei programmi era diversa da quella di chiusura); il cartello azzurro di chiusura delle trasmissioni è stato riconfermato anche con la nuova sigla di chiusura.
Immagini di interruzione delle trasmissioni RAI e altre emittenti
Fra le immagini di interruzione delle trasmissioni (RAI e le altre emittenti), oltre ai cartelli di interruzione dei programmi azzurri (LE TRASMISSIONI RIPRENDERANNO AL PIU’ PRESTO POSSIBILE e RIPRENDEREMO LE TRASMISSIONI SCUSATE L’INTERRUZIONE), va ricordata anche quella del monoscopio a barre colorate, muto o con il sibilo più acuto rispetto al monoscopio regolare Rai; in esso non si trovava alcun testo, oppure qualche rara volta si trovava la zona da dove si riceveva il segnale (PARLAMENTO, STADIO GENOVA, COLLE AVENTINO, eccetera) e questo poteva essere bianco, nero, bianco su barra nera o nero su barra bianca.
Alcuni testi dei cartelli azzurri di interruzione della RAI in font fixedsys.bmp:
LE TRASMISSIONI RIPRENDERANNO AL PIU’ PRESTO POSSIBILE (Per questi cartelli, la musica accompagnatrice era la stessa delle cartoline dell’Intervallo Rai con monumenti nazionali e pecore per la grafica tradizionale)
RIPRENDEREMO LE TRASMISSIONI SCUSATE L’INTERRUZIONE (Per questi cartelli, la musica accompagnatrice era la stessa delle cartoline dell’Intervallo Rai con monumenti nazionali e pecore per la grafica tradizionale)
LE TRASMISSIONI RIPRENDERANNO ALLE ORE … (Il cartello di chiusura dei programmi era muto, ma quello con l’orario della rimessa in onda dei programmi in seguito ad un interruzione causata da scioperi televisivi era accompagnato da diversi brani musicali, gli stessi del monoscopio)
Le trasmissioni riprenderanno (n.b. l’unico cartello a caratteri minuscoli) con le pagine di Televideo dal 4 settembre (questo cartello era accompagnato dal sibillio del monoscopio)
LA TRASMISSIONE VIDEO SARA’ RIPRESA APPENA POSSIBILE (Durante la messa in onda di questi cartelli, si sentiva la voce del telecronista che continuava a commentare l’evento sportivo interrotto; questi cartelli venivano usati in caso di interruzione di eventi sportivi nazionali ed internazionali)
INTERRUZIONE VIDEO IN COLLEGAMENTO NAZIONALE (Durante la messa in onda di questi cartelli, si sentiva la voce del telecronista che continuava a commentare l’evento sportivo interrotto; questi cartelli venivano usati in caso di interruzione di eventi sportivi nazionali ed internazionali)
INTERRUZIONE VIDEO IN COLLEGAMENTO INTERNAZIONALE (Durante la messa in onda di questi cartelli, si sentiva la voce del telecronista che continuava a commentare l’evento sportivo interrotto; questi cartelli venivano usati in caso di interruzione di eventi sportivi nazionali ed internazionali)
INTERVALLO (Questi cartelli muti veniva messo in onda su Rai 3 in caso di problemi tecnici nel passaggio tra rete regionale e rete nazionale)
LA TRASMISSIONE SARA’ RIPRESA APPENA POSSIBILE (Per questi cartelli, la musica accompagnatrice era la stessa delle cartoline dell’Intervallo Rai con monumenti nazionali e pecore per la grafica tradizionale)
LE TRASMISSIONI A DIFFUSIONE NAZIONALE RIPRENDERANNO ALLE ORE … (Questi cartelli muti veniva messo in onda su Rai 3 in caso di problemi tecnici nel passaggio tra rete regionale e rete nazionale)
L’ora esatta Rai usava lo stesso cartello azzurro (L’ora esatta era muta o accompagnata dal tu-tu, che si sentiva in caso di giramento della lancetta dei secondi e a volte la voce dello/a speaker diceva l’ora esatta).
Sigle degli spots dei programmi RAI a partire dal 1987
(per spots programmi RAI intendiamo quelli in cui vengono presentati i programmi con specificato quando questi vengono mandati in onda)
1987 – RAI UNO: Si vedeva in sigla di testa e di coda uno sfondo bianco con tante sferette azzurre e blu statiche, ma una di queste si spostava verso sinistra e si allontanava. Al centro c’era la scritta tridimensionale RAI UNO con le lettere della parola RAI blu e quelle della parola UNO azzurre.
1987 – RAI DUE: Si vedeva in sigla di testa e di coda uno sfondo bianco con tanti cubetti rossi e arancioni statici, ma uno di questi si spostava verso sinistra e si allontanava. Al centro c’era la scritta tridimensionale RAI DUE con le lettere della parola RAI rosse e quelle della parola DUE arancioni.
1987 – RAI TRE: Si vedeva in sigla di testa e di coda uno sfondo bianco con tanti tetraedrini verdi chiari e scuri statici, ma uno di questi si spostava verso sinistra e si allontanava. Al centro c’era la scritta tridimensionale RAI TRE con le lettere della parola RAI verdi scure e quelle della parola TRE verdi chiare.
1987 – Sigla spots programmi a reti unificate, progammi in onda su più di una rete RAI a orari diversi, spots trasmessi in una rete RAI diversa da quella dove andava in onda lo spot: si vedevano i tre loghi delle reti RAI (sfera azzurra e blu di RAI UNO, cubo rosso e arancione di RAI DUE, tetraedro verde chiaro e scuro di RAI TRE) trasformarsi: il tetraedro in pezzo verde, la sfera in pezzo bianco e il cubo in pezzo rosso, dopo di che si posizionavano sopra la gambetta della A di RAI bianca 3d in modo da formare la bandiera italiana (orientata in orizzontale per i primi tempi come nella nuova sigla di apertura e chiusura delle trasmissioni)
La scenografia delle stanze per annunciatrici della RAI, presentavano tante sfere cubi e tetraedri su sfondo azzurro, e questo stile era basato sugli sfondi di queste sigle, ad eccezione di RAI TRE, che aveva ancora lo sfondo bianco con virgolette rosse e con l’immagine resa in bianco e nero. (Va ricordato che negli anni precedenti la scenografia delle stanze da annunciatrici della RAI era bianca e cioè uguale agli sfondi degli spots dei programmi con le scritte di rete)
1989: (le musiche variavano di rete in rete a partire da quest’anno, abolite le sigle di testa e visuale a pieno video, anziché racchiusa in un riquadro ombreggiato)
1989 – RAI UNO: sfera azzurra che si muoveva sopra uno spazio a base di fiori e che si nascondeva dietro alla A della scritta RAI UNO bianca e tridimensionale collocata sopra un cielo stellato.
1989 – RAI DUE: Tanti quadrati concentrici dal contorno colorato si allargavano dal centro dello schermo, fino a quando non era visibile quello centrale dalla superficie bianca con sopra il cubo rosso e arancio e la scritta RAI DUE verde (per la prima volta non fedele al colore originale di rete) a sud di tale cubo.
1989 – RAI TRE: Scritta RAI verde tridimensionale su sfondo blu, il cui riempimento cambiava da righe verdi chiare e scure a pallini degli stessi colori; che veniva sostituita dalla scritta TRE con gli stessi effetti di riempimento cambianti e il tetraedro verde girante a destra della T.
1989 – Sigla spots programmi a reti unificate, progammi in onda su più di una rete RAI a orari diversi, spots trasmessi in una rete RAI diversa da quella dove andava in onda lo spot: riconfermate le immagini della sigla del 1987, ma con una nuova musica.
1990: Nuova sigla per gli spots dei programmi di RAI DUE: sfondo bianco con sopra 4 linee rosse orizzontali, che si piegano, e si uniscono trasformandosi nel cubo rosso e sotto compare la scritta verde RAI DUE; una nuova musica accompagna questa animazione. Durante gli intervalli della seconda rete e dopo la sigla d’apertura dei programmi con l’inno d’Italia, esisteva una versione prolungata di questa sigla in cui si intravvedevano scene delle trasmissioni di RAI DUE (tra cui il Tg2) sulla superficie delle 4 linee orizzontali, prima di diventare rosse e trasformarsi nel cubo.
1992: Nuova sigla per gli spots dei programmi di RAI DUE (con sigla di testa e di coda): sfondo a righe verticali grigie e bianche, che scorrevano verso sinistra e su una di queste c’era il cubo rosso (che non esponeva le facciate laterali), che si spostava verso sinistra e a questo punto partiva lo spot. La musica accompagnatrice è stata riconfermata ma in questa sigla di testa si sentivano soltanto le ultime tre note, mentre in chiusura la musica era suonata per intero. Nel corso dello spot si vedevano i primi 3 mm delle righe scorrenti grigie e bianche coprire i lato in alto e quello in basso delle immagini. Durante la sigla di coda, si vedevano nuovamente le righe coprire tutto lo schermo, con sopra le scritte in colonna nere e maiuscole RAI e DUE (caratteri ricciolosi della prima grafica dell’ EUROVISIONE) e a mano a mano che venivano suonate le ultime 3 note, comparivano le facciate laterali rosse delle lettere, ma tra le due gambette verticali della U di DUE compariva il cubo rosso ruotante su se stesso.
1993: Nuove sigle per gli spots dei programmi RAI
1993 – RAI UNO: sfondo azzurro, dove sopra comparivano tanti cerchietti intersecati e spirali azzurre chiare, sopra questo sfondo si vedeva scorrere un’onda verticale colorata, dove da dietro si esponeva la sfera azzurra e blu (dove si rifletteva l’onda verticale per 3 secondi) e a sud di questa compariva la scritta tridimensionale RAI UNO (scritta RAI blu e scritta UNO azzurra).
1993 – RAI DUE: sfondo bianco, dove sopra comparivano tanti cerchietti intersecati e spirali biancastre, sopra questo sfondo si vedeva scorrere un’onda verticale colorata, dove da dietro si esponeva il cubo (inizialmente trasparente ma che diventava rosso successivamente) e a sud di questo compariva la scritta tridimensionale RAI DUE (scritta RAI rossa scura e scrittta DUE rossa chiara).
RAI TRE: sfondo verde, dove sopra comparivano tanti cerchietti intersecati e spirali verdi chiare, sopra questo sdondo si vedeva scorrere un’onda verticale colorata, dove da dietro si esponeva il tetraedro (inizialmente trasparente ma che diventava verde successivamente) e a sud di questo compariva la scritta tridimensionale RAI TRE ( scritta RAI verde scura e scritta TRE verde chiara).
1993 – Sigla spots programmi a reti unificate, progammi in onda su più di una rete RAI a orari diversi, spots trasmessi in una rete RAI diversa da quella dove andava in onda lo spot: sfondo giallo con sopra tante righe colorate che si tracciavano e si muovevano e sopra compariva la scritta RAI tridimensionale bianca con la bandiera italiana sopra la gambetta orizzantale della A e sulla metà inferiore dell’immagine si tracciavano delle linee bianche verticali. La musica accompagnatrice era ritornata ad essera la stessa per tutte e quattro le sigle (come negli anni 80), ma su RAI UNO era suonata con un sistema elettronico, su RAI DUE era suonata con una chitarra elettrica, su RAI TRE era suonata con degli ottoni e su quella con la scritta RAI era suonata mediante un’orchestra hit scatenata ed era ridotta delle prime 4 note.
Nel 2000, con l’introduzione del nuovo logo Rai (farfalla bianca con contorno alare a forma di due volti umani posizionati di profilo e scritta Rai minuscola meno l’iniziale, collocata a sinistra) queste sigle sono state abolite e gli spots dei programmi trasmessi in RAI non presentano più alcuna sigla nè in testa nè in coda e le stanze delle annunciatrici sono tornate ad essere bianche, con la farfalla e le scritte di questa o quella rete Rai.
TRASMISSIONI
La nuova sigla del TG1 (1986) con il mondo sul quale ruotano le scritte giallle 3d “TELEGIORNALE” (sostituita da EDIZIONE STRAORDINARIA per tali edizioni) e TG1 con i caratteri della vecchia sigla riconfermati. La nuova sigla computerizzata del TG2 (utilizzata soltanto nel 1987/88) su sfondo blu, con il due azzurro dalle facciate laterali arancioni, verdi e magenta, il mondo con i meridiani e paralleli che si univano sotto all’archetto del 2, la scritta TG bianca a destra del 2 (che aveva sostituito la scritta “telegiornale” della vecchia sigla”) e a sud la scritta maiuscola bianca sottolineata in verde che identificava l’edizione (ORE TREDICI, STASERA, FLASH) e che veniva sostituita da “FINE” nella sigla di coda statica. La nuova sigla del TG3(1987/88) con la testina rotante verde che si trasformava nella scritta “tg3” tridimensionale.
e ancora…
esiste una leggenda secondo la quale uno speaker RAI in disgrazia venne cantonato nella sola mansione di leggere il finalino: signore e signori le trasmissioni terminano ecc. poi il tecnico faceva partire la classica sigla finale con l’Inno di Mameli. Costui sapendo l’abitudine del nevrotico mezzobusto di aggiungere un “codino” al discorsetto provvedeva a censurarlo … una sera però il tecnico si mise in mutua … e così il pregiato pubblico (e alcuni dirigenti RAI) ebbero la sorpresa di ascoltare un perfetto mixage:… signore e signori buona notte ! (…) [inizio inno] Frateeellii d’ Iiitalllia…potete andare tutti quanti a fare in c… !!! Inutile descrivere il casino che ne seguì …
Fino agli anni ’80, negli intervalli della Rai, ogni tanto si vedevano i numeri della grafica del conto alla rovescia, vale a dire i numeri cerchiati con l’archetto che gira attorno e la pallina al centro dello schermo che appare e scompare subito quando parte la pellicola. Essi erano visualizzati alla Rai quando durante l’intervallo tra un programma e l’altro c’era un problema tecnico. Quando, a motivo di un problema tecnico, lo spazio nero veniva mantenuto troppo a lungo, compariva anche la scritta (ambientata su spazio nero) FINE SPAZIO e il titolo del programma successivo, e questo indicava che il problema tecnico momentaneo si era risolto. Queste scritte si accendevano e duravano al massimo 2 secondi (era quasi impossibile leggerle).
Fra le sigle delle fasce pubblicitarie delle reti Mediaset, ricordiamo quella di Canale 5, con le 7 note che comparivano sul pentagramma e il logo d’oro di Canale 5, che compariva per ultimo (tataràtatatatà ta). Nel 1990 tali note musicali sono state sostituite dal logo di Canale 5, che compariva al loro posto.
Ricordiamo quella di Retequattro su sfondo nero con il contorno giallo della R e del 4 che si tracciano al passaggio di una stella formata da un fascio di rette luminose e il coro femminile che canta “RETEQUATTRO” e quella in cui il 4 buca la superficie grigia della R, lasciando un foro con la sua forma.
Elenco di alcune sigle delle fasce pubblicitarie ‘Mediaset’ dal 1990 al 1991
Nel 1990, si vedevano 5 righe verticali e 5 orizzontali che si incrociavano e sopra compariva il logo dell’emittente Mediaset dove andava in onda la pubblicità e a destra c’era la scritta “LO SPETTACOLO CONTINUA”.
Su Canale 5, durante i cartoni animati, si vedevano dei fiorellini e il logo bianco di Canale 5 (il biscione dal fiore in bocca con la coda posizionata a 5) con sotto scritto “magica la vita”
Su Italia 1, durante i cartoni animati, si vedeva un albero di legno con le nuvole dietro dove comparivano i frutti estivi in Primavera/Estate e le arance in Autunno/Inverno e nello stesso periodo si vedeva cadere anche la neve; la musica era la stessa de “LO SPETTACOLO CONTINUA”.
Su Retequattro, durante i cartoni animati, si vedeva la R gialla spostarsi dall’alto fino al centro del teleschermo, con sopra scritta la parola QUATTRO (per esteso anzichè in cifra), il tutto ambientato su sfondo a quadretti.
Nel 1991, su Italia 1, si vedeva un elefante, che lanciava addosso ad una gorilla incinta, una mela che aveva nascosto dentro al naso e in sigla di coda si vedeva una piovra che passava tante palline ad un ippopotamo che cercava di tenerle impilate sul suo naso, ma non ci riusciva, la musica era la stessa della sigla di RETEQUATTRO con la R gialla con sopra la scritta QUATTRO per esteso.
rocambole60
Desideravo scrivere un commento per quanto riguarda “le prove tecniche di trasmissione a colori della Rai”, ma non riuscendo ad accedere nello spazio adatto, lo scrivo in questa pagina.
Mi riferisco agli ultimi filmati trasmessi dalla Rai dal 1976 in poi. Desideravo aggiungere che fra i pezzi musicali che commentavano quei filmati c’era anche “La danza delle ondine” dall’opera Loreley di Alfredo Catalani. Un brano meraviglioso, oggi ingiustamente dimenticato.
Poi fra i brani musicali che commentavano le immagini del rappresentante di tessuti a due splendide ragazze, oltre al già citato Notturno op. 9 n. 2 di Chopin, venivano riprodotti altri due Notturni: il n. 1 op. 9 e il n. 2 op. 37 sempre di Chopin. Dell’esecuzione dei quali mi azzarderei a dire che si trattasse di Arthur Rubinstein. Poi nelle immagini sui giardini pubblici con fiori e cigni su un laghetto, veniva riprodotto l’Adagio della sinfonia dall’opera Guglielmo Tell di Rossini. Nelle immagini finali di quei filmati si vedevano delle foche che giocavano prima a terra e poi in un uno specchio d’acqua, accompagnate dall’Allegro della sinfonia dall’opera La gazza ladra di Rossini.