Lo sbarco dell’uomo sulla Luna domenica 20 luglio 1969

Sul televisore della colonia le immagini erano sbiadite come fantasmi eppure percepivamo tutti che era un momento storico per l’uomo: stavamo guardando lo sbarco sulla luna, un piccolo...

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Sul televisore della colonia le immagini erano sbiadite come fantasmi eppure percepivamo tutti che era un momento storico per l’uomo: stavamo guardando lo sbarco sulla luna, un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità.

Sono le 22,17 del 20 luglio 1969 quando l’astronauta americano Neil Armstrong compie il fatidico passo con il quale lascia il modulo spaziale ‘Eagle’ e mette piede sulla Luna. In quei giorni ero in colonia a Loano, all’Istituto Pedagogico Bresciano. La diretta dello sbarco avvenne la sera della domenica e noi, per ovvi motivi d’età, non la vedemmo, probabilmente non lo sapevamo neanche. Ma il giorno dopo, all’ora di pranzo, percepii grande agitazione tra i bambini più grandi. E tra le monache, pure.

Ricordo che ad un certo momento fummo tutti convogliati nella sala dove troneggiava un televisore d’epoca in bianco e nero che non avevo mai visto acceso, Eppure quel gliorno lo era, e trasmetteva immagini sbiadite da un altro mondo. Ehi, cos’è? Lo sbarco sulla luna. Wow!

Nello Studio 3 di via Teulada Andrea Barbato dirigeva un team di giornalisti tra cui Tito Stagno e il duo Jas Gawronsky e Ruggero Orlando collegati in diretta da Huston. Il più agitato di tutti era Tito Stagno, che nel fare la telecronaca  quasi gli viene l’infarto e Ruggero Orlando in America (‘Qui Nuova York, vi parla Ruggero Orlando …’ e salutava agitando la mano).

Simpaticissimo e molto italiano il siparietto “Sono sbarcati! No, non ancora!“, quando Tito Stagno afferma che sono atterrati sulla luma e invece Ruggero Orlando dice che mancano ancora 10 metri. Poi alla fine, Tito si dà ragione da solo: sono sbarcati quando ho detto io, poi l’annuncio ufficiale è di quando hanno spento i motori … rigustatevi la scenetta in video.

Per noi tutti bambini alla colonia fu una grande emozione vedere l’uomo che camminava sulla luna e, naturalmente, fare l’astronauta divenne il gioco del mese.

 

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Bandiera-che-sventola

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4 comments

  1. Mariano

    Il ricordo più forte che ho della mia infanzia. Ricordo che mio Padre mi aveva comprato la cartina in plastica in rilievo della Luna con le zone di allunaggio. Mi aveva anche permesso di restare alzato (con grande disappunto di mia Madre) per vedere la storica passeggiata, affermando (caro Papà…) che era un momento storico e irripetibile. Grazie ancora di quella notte. Il Natale successivo mi arrivò anche Apollo 11, che era un missile con le ruote che si fermava e tramite una leva si sollevava e simulava il lancio. Arrivò anche il Lunar Rover, un trattore lunare bianco con le ruote dentate che si arrampicava dappertutto.

  2. annisessanta

    Ero con mamma in vacanza a Maiori, vicino al valico di Chiunzi: vedemmo tutto. con i bei film di fantascienza collegati. Quando li ridaranno? Papà comprò un grande libro illustrato: La Luna è nostra con tavole e grafici dorati ed a colori

  3. nando da ancona

    restammo incollati al televisore per due giorni…senza mai staccare il collegamento fino a quel momento in cui Tito Stagno disse che gli astronauti erano sbarcati….

  4. Mizio

    Certo che me lo ricordo, era il giorno del mio compleanno, avevo 8 anni, inutile dire che l’avvenimento mi rubò la scena, tutti i miei familiari davanti il tubo catodico b/n, in compenso la torta era a forma di luna.

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